Le Stanze della Villa
Dormire nella Storia, svegliarsi nella Meraviglia.
Dal 1222 i Prato abitarono il borgo di Mombaruzzo e, per oltre 700 anni, questa dimora storica fu la casa della famiglia fino al suo ultimo erede. L’ambizioso progetto di ristrutturazione portato avanti dal 2007 dalla nostra famiglia ha sempre avuto lo scopo di preservare intatto il fascino e le bellezze di un pezzo di storia del Monferrato.
Oggi, passeggiando tra i piani della Villa durante un calmo weekend di relax, tutto sembra creato con l’unico scopo di far immergere gli ospiti nell’aria del Monferrato in totale dolcezza e comfort. Ma non è così: ogni Suite, una volta, era la stanza di qualche membro della famiglia Prato. Dormire tra queste mura significa ascoltare la silenziosa musica della Storia.
Lo Studio Ufficiale di Antonio
Il primo dei Prato
Nel mio studio fui avvocato, poi giudice.
Dalle eredità alle discussioni tra vicini, tante facce, tante storie passarono qua;
si pianse e si rise, ci si arrabbiò e meravigliò.
E io qui trascorsi le notti, alla ricerca della giusta soluzione, del cavillo che risolvesse il caso,
illuminato da due fiamme: la candela e la passione.
Camera: 29m²
Bagno: 19m²
La camera da letto di Valerio
Rinunciò a qualcosa, per il bene di tutti.
Cari concittadini, osti e vignaioli,
Vi vedo, pallidi, mentre contate quante tasse dovete versare quest’anno.
Più di tutte, odiate i Daciti, quelle particolari tasse riscosse da un concittadino,
uno di voi, abbastanza ricco da comprarsi il diritto di sfruttarvi.
In questa camera, sognai la soluzione:
potrei comprare i Daciti e cederli alla comunità tutta.
È un regalo? Di più: è una rivoluzione.
Camera: 30m²
Bagno: 9m²
La foresteria di Stefano Alessandro
Il professore che disse di no a Napoleone
Nacqui in questa Villa,
La vita adulta mi portò a Torino.
Una cattedra in Legge all’Università, sì, ma sotto Napoleone:
Catene, dorate sì, ma pur sempre catene.
Un giorno, la chiamata: andare a Parigi, compilare il Codice Francese.
Dissi no; non insegnai più fino alla caduta di Bonaparte.
Non mi pentii mai: ero libero, finalmente.
Camera: 32m²
Bagno: 6m²
La stanza privata di Donna Adele
Baronessa d’origine, nonna di vocazione.
Le cucine della Villa erano colme di ogni delizia,
ma che dire delle dispense dei miei concittadini?
Povere, quasi vuote, e lo stesso non c’era spazio per dolci, torte, caramelle.
Le portavo io a tutti i bimbi di Mombaruzzo,
tutti, a loro modo, miei nipoti.
E quando qualcuno, all’uscita da scuola, non aveva con sé il pranzo,
Non ne facevo un problema: per lui uova, pane, formaggio in quantità.
Salotto: 24m²
Camera: 30m²
Bagno e antibagno: 13m²
La cameretta d’infanzia di Carlo Vittorio
Tutti gli adulti una volta sono stati bambini.
Carlo Vittorio ha dato un’altra festa!
Nella Villa di Carlo Vittorio si beve Champagne e Borgogna!
Carlo Vittorio non paga i debiti!
Carlo Vittorio andrà a processo!
Davvero ero disonesto e truffatore come dicono i miei concittadini?
O gli spiriti liberi mal si adattano alle pretese dei benpensanti?
Che la verità sia una, l’altra o nessuna,
tu che alloggi in questa stanza, ricordami così:
come un bambino, innamorato delle venature del legno e del volo delle rondini.
Camera: 31m²
Bagno: 7m²
Lo studiolo di Giovanni Battista
Giovanissimo avvocato, Segretario di Stato, Sindaco amato.
Da questa finestra vidi le truppe di Napoleone entrare a Mombaruzzo a sedare gli insorti;
decisi così che avrei reso il mondo un posto migliore.
Mentre i miei coetanei giocavano, io studiavo italiano, latino greco.
Tante lingue, un unico amore: la legge.
Per i Savoia fui Segretario di Stato,
Per Mombaruzzo, già vecchio ma non ancora stanco, amministratore e sindaco.
Resi il mondo un posto migliore, fino all’ultimo giorno.
Salotto: 24m²
Camera: 16m²
Bagno: 7m²